Una fortezza e una fornace fenicia?

La scoperta della fortezza e della fornace sulla cima del colle è avvenuta, sembra, in maniera casuale. Mia moglie pubblica un piccolo giornale della comunità distribuito nelle contee che costeggiano il fiume Rosso intorno al lago Texoma, chiamato TGIF il Bandito di Fine Settimana. È un giornale di interesse generale focalizzato pricipalmente sugli eventi e sulla storia locali. Scrivo una colonna settimanale sulla storia e a volte servizi speciali. Dal momento che sono cresciuto vicino a Rockwall, in Texas, fu di grande interesse per me la scoperta che  lo scavo del gennaio 2000 della misteriosa parete sepolta era finalmente stato intrapreso. Ero ossessionato da quella parete fin dall’infanzia.

Soltanto una settimana o due prima, avevo fatto un articolo sul lavoro di Gloria Farley sull’Heavener Runestone. La parete di roccia sembrava un seguito logico, specialmente perchè le “rune” erano state disseppellite in quel luogo nel 1949. Nell’articolo, chiesi a tutti i lettori che conoscevano delle scritture o delle pareti simili di mettersi in contatto con me. Seguendo ciò, ho dato una sinossi della spedizione di Viewzone al canyon del fiume Purgatory.

Il venerdì successivo, mia moglie ed io tornammo dal nostro itinerario settimanale di distribuzione lungo 600 miglia trovando un messaggio piuttosto urgente da un lettore di Colbert, Oklahoma. Quando risposi alla sua chiamata, mi disse che dovevo incontrare un uomo che stava cercando punte di freccia sulle montagne di Kiamichi. Quest’uomo aveva rinvenuto alcune tavolette di pietra con un qualche genere di scrittura sopra e sembrava desideroso di riportarle di nuovo alla caverna “della gente piccola”, i cui crani e le ossa erano stati trovati insieme alle tavolette. L’uomo mi diede alcune istruzioni estremamente vaghe sul posto dove portarle e nessun nome.

 

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Anche da vicino, la parete sembra essere costruita con pietre enormi, intagliate e misurate con la più impressionante abilità costruttiva. I giunti sono perfetti e sono persino smussati.

Sue ed io fummo incuriositi dalla storia e ci fidammo della sincerità del nostro informatore. Tuttavia, le colline dell’Oklahoma sono piene di strane storie e non tutte sono vere. Abbiamo calcolato che il peggio che avrebbe potuto accadere era che avremmo passato una domenica piacevole in montagna. Dopo più di tre ore di guida, trovammo una casa che coincideva con la descrizione dell’uomo di Colbert. Bussammo alla porta e fummo invitati dentro da un abitante della zona di 92 anni. La gente della collina di Oklahoma è gente calda e ospitale ma il signore anziano non riuscì a ricordare di aver sentito parlare di nessuna tavoletta, benchè conoscesse molto di ciò che era accaduto a livello locale per la maggior parte del ventesimo secolo. Ci narrò di numerosi posti in cui si dovevano trovare pietre rare ed accennò a una “vecchia fornace ” che una grande azienda del legname aveva abbattuto con i bulldozer. Sua nipote gentilmente ci condusse sulle strade di montagna fino ai posti menzionati da suo nonno e che lei aveva esplorato da ragazza. Sottolineò la vicinanza di due caverne nelle pareti ripide ma ci disse di fare attenzione ai molti serpenti a sonagli che vi erano in quel determinato periodo dell’anno. Tornammo al nostro veicolo e andammo di nuovo a vedere se era possibile trovare qualche traccia della “gente piccola”.

 

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Il deterioramento della faccia della parete ha rivelato qualcosa di inatteso. La parete non è fatta di pietre, dopotutto. È invece costruita con “celle” fabbricate che mostrano strati multipli costituiti da minerali sconosciuti. Questa vista mostra la parte anteriore delle “celle” esposte.

Scesi giù nel letto asciutto del fiume riempito di massi voluminosi e riuscii ad arrampicarmi verso ciò che sembrava essere una caverna. Risultò essere soltanto una sporgenza profonda senza alcun segno di dimora umana. Mentre stavo tornando indietro, incontrai la prima delle formazioni di “celle”, fortemente corrose. Sembrava strana ma naturale. Al ritorno sulla strada scoprii una serie di pietre lavorate grezzamente che sembravano essere “cartucce a salve” scartate dai cercatori di punte di freccia. Mentre giravamo il camion per tornare indietro giù dalla cresta, Sue disse: “Fermiamoci e diamo un’occhiata a quella formazione a blocchi”. Mi arrampicai sopra a tronchi di pino carbonizzati verso ciò che sembrava essere una sezione di una massiccia parete. Non lontano da quel punto trovai la prima sezione di “celle” chiaramente definite che sembravano separate da denso calcare. Sembravano essere “fuse” in un certo modo. Erano così dense e nere che ero quasi sicuro che fossero di ferro. Successivamente a casa testai una sezione delle celle con un magnete industriale ma essa non reagì.

 

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Questa vista è stata presa dalla parte superiore della parete, guardando verso il bordo. Notate le bande dei minerali e la precisione con la quale le “celle” si adattano tra loro.

Sue cominciò a fotografare la parete e le celle mentre io mi arrampicai oltre altri due “parapetti”, verso la sommità. Ciò che vidi lassù cominciò a filtrare nel mio cervello come acqua ghiacciata. Sparse in maniera casuale vi erano acri di pietre quadrate, affilate e dentellate. Era lugubre stare davanti a quei bastioni frantumati con tutte quelle pietre cadute come in un cimitero dissacrato. La mia mente mi portò improvvisamente nel 1979 alla condizione delle vie rovinate di Copan nell’Honduras. Gli stessi blocchi voluminosi spostati da parte dagli alberi di fichi tropicali. Immediatamente, mi venne la sensazione di essere in cima ad enormi rovine dalle proporzioni ciclopiche. Sue lottò sulla parete finale per unirsi a me nella sera ampia 100 gradi. Era il suo turno di essere intontita. “Questa cosa è ENORME! ” continuava a mormorare. A quel punto stavamo tremando dal calore ed dalla stanchezza. Mi ricordo che le chiesi ripetutamente: “Stiamo vedendo queste cose? È reale tutto ciò? “

 

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Le celle assomigliano ad un favo. Che tipo di sostanza è contenuto in queste celle? Qui possiamo vedere una cella aperta vicino ad una intatta.

L’oscurità stava calando rapidamente e quelle zone piene di serpenti non sono il posto nel quale uno desidera brancolare nella notte. Andammo via con la macchina in uno stato di shock. Stavamo cominciando a convincerci che era tutta una illusione, quando lo sviluppatore ci diede la pellicola. Le nostre mascelle caddero e le nostre menti tornarono ad una reale condizione di sgomento e di meraviglia. Mostrammo le immagini ed il campione delle “celle” ai membri dello staff ed ai commessi del negozio e chiedemmo: “Che cosa pensate che sia questo? ” La risposta era sempre la stessa, “non lo sappiamo, ma non è naturale. “

Abbiamo mandato alcune jpgs in bianco e nero a Frank Joseph all’Ancient American per il suo parere ma finora non abbiamo avuto una risposta. Allora abbiamo mandato alcune jpgs a colori a Gary Vey, qui a Viewzone. La sua risposta è stata rapida ed entusiastica, senza esagerare. Siamo ritornati per una seconda spedizione ed abbiamo scattato molte altre fotografie. Siamo anche venuti a conoscenza del fatto che gli “Aztechi” lassù avevano fuso l’oro e che anche in tempi storici, i Choctaws avevano saputo della miniera. La usarono per comprare il sale a Fort Towson fino al primo quarto del ventesimo secolo.

 

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Mi sono imbattuto in un interessante sito web che parla dettagliatamente delle fornaci preistoriche di ferro e rame nell’Ohio, in Georgia, in Virginia, nel New Mexico ed in Arizona. Una nell’Ohio è quasi identica al luogo che abbiamo scoperto, persino nella configurazione della cima della collina e nelle pareti della fortezza. Questo si lega a ciò che Gene Matlock ha detto altrove in Viewzone circa le origini del “Gran Quivera” del Coronado. Avevo scritto d’una spedizione spagnola di disertori che giunse fino nell’Oklahoma orientale prima di essere ricondotta verso la morte sul fiume Purgatory. Credevano ai resoconti di Tanoan e di Caddoan sulle sette città di Cibola, comunque Coronado pensavano fosse una bugia. Penso che la storia di Gran Quivera sia vera ma che sia stata abbandonata per lungo tempo prima del sedicesimo secolo. Qui sto fantasticando, ma non ho una reputazione professionale da perdere. Penso che Sue e io abbiamo trovato una fortezza e una fornace fenicia e che queste possano essere le rovine di una delle “mitiche” città di Cibola. Frattanto, le nostre ricerche sono ben lungi dal terminare.

 

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Il mistero dell’Oklahoma: fornace fenicia?
di David e Susan Campbell
(immagini prese da www.viewzone.com)

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Notate (immagine sopra) la muratura arrotondata… o è muratura?

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In apparenza, questa è solida pietra, meticolosamente tagliata e messa in opera con cura.

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La superficie erosa rivela che queste “pietre” sono effettivamente delle “celle” lavorate, fatte di qualche materiale sconosciuto.

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Scala per… dove? Questo sito ha tracce di larghe stanze o camere di pietra. A cosa servivano e chi le costruì?


Storia proibita: nascosta di nuovo!
di Martin Doutré
(www.celticnz.co.nz)

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A seguito del nostro ultimo rapporto su una insolita struttura di pietra trovata nella zona orientale dell’Oklahoma, sono stati analizzati parecchi campioni delle pietre stratificate e squadrate. Le striature sembrano essere il risultato di calore estremo e di raffreddamento veloce nell’arco di molti anni, forse diverse centinaia. Questo era previsto dal momento che la struttura sembra essere una enorme fonderia per il raffinamento dell’oro grezzo. Certamente questo non era opera della popolazione indigena dell’America del Nord. Cristalli d’oro e ossido rosso di mercurio sono stati trovati in tracce sull’esemplare che Viewzone ha esaminato.

Stavamo proprio per organizzare una spedizione al sito quando altre enormi fondamenta sono state trovate nei pressi. Alcuni simboli, possibilmente nella Prima Lingua, sono stati descritti su una delle pietre. Ma, tristemente, il luogo è stato chiuso all’improvviso e gli scavi sono stati ricoperti di terra da un certo braccio del nostro governo. Una sorgente informata che conosce la famiglia che possiede la terra ha segnalato che la famiglia è stata minacciata di seri danni se permetterà a chiunque di scavare nella loro terra in futuro. Gli è stato detto di dimenticarsi di ciò che hanno visto. Questo tipo di minacce ne ricorda uno in conseguenza di Roswell verso la fine degli anni ’40.

I risultati del seppellimento sono mostrati sopra.

A Viewzone riceviamo molti rapporti di questo genere da ogni parte del globo. I luoghi antichi che sembrano essere molto vecchi vengono chiusi o seppelliti rapidamente dai governi che li ospitano. Perchè?

Abbiamo chiesto ad una persona della Nuova Zelanda di dirci perchè alcuni dei luoghi antichi del suo paese venivano nascosti. Questa è la sua risposta.

Ciao Gary & squadra,
chiedete perchè i siti archeologici e le informazioni significative stanno venendo nascoste dai funzionari del governo… negli Stati Uniti ed altrove nel mondo? Suppongo che si potrebbe scrivere un libro intero sulle probabili risposte a questa domanda, ma alla fine tutto si riassumerebbe a “potenza & controllo”. L’eliminazione dei luoghi archeologici & dei manufatti sta continuando in particolar modo in Nuova Zelanda / Australia, dove “le squadre di occultazione” sono impiegate a distruggere o nascondere dalla vista tutte le tracce di scoperte anomale. Durante gli ultimi anni le squadre della Nuova Zelanda hanno rimosso / sepolto / celato: Una disposizione obelisco / trilite, composta da circa 5 insiemi di componenti, dalla regione di Wairaki dell’isola del nord centrale della nuova Zelanda. Le “pietre di Artiamuri”, registrate dal capitano Mair nel 1800 e descritte da lui come il secondo luogo più significativo che aveva visto in Nuova Zelanda… queste, apparentemente, vennero spinte in un fiume da un bulldozer del “Dipartimento della Selvicoltura”. Un certo numero di caverne di sepoltura contenenti grandi scheletri di grande statura con capelli rossi, marroni & biondi. Questi resti scheletrici sono il ritrovamento più indesiderato, dal momento che gli antichi individui erano sicuramente di origine etnica indoeuropea. I campioni intrecciati dei loro capelli rossi o marroni erano in mostra al museo di Auckland… ma da parecchio tempo sono stati sottratti all’esame pubblico. Un antico molo di pietra su un estuario di un fiume nordico. Un’area di soggiorno / assemblea pubblica modellata e scavata meravigliosamente in una scogliera di calcare. Questa si trovava a Castlehill nella South Island in Nuova Zelanda. Un amico che la ha rivisitata nelle settimane recenti ha scoperto che l’entrata era crollata… indubbiamente per mezzo di esplosivi. Questi pochi esempi rappresentano alcuni degli imbrogli che sono continuamente perpetrati, ufficialmente, per mettere il bastone tra le ruote alla normale attività scolastica entro i confini della Nuova Zelanda. Un uomo di nome Tristan Rankin, che fa funzionare il sito Web australiano: http://www.awarenessquest.com/ si lamenta di una simile interferenza da parte dell’insidiosa e clandestina “squadra di dissimulazione” nelle attività archaeologiche australiane. Un mio amico, negli ultimi anni, ha avuto un lungo colloquio con una ragazza della Nuova Zelanda di nome Lisa Kerr. Questa ragazza ha viaggiato molto, come molti giovani neozealandesi che hanno fatto la loro tradizionale OE (escursione d’oltremare).

Lisa, tra i parecchi lavori che ha fatto in giro per il mondo, ha lavorato per un certo periodo per il Dipartimento dei Parchi del New Mexico. Durante il suo periodo di occupazione vi fu una grande “alluvione” in una delle regioni del parco e presuppongo che fosse in nella regione di Pueblo vicino a Taos. L’inondazione improvvisa rivoltò  gli argini ed in tal modo vennero alla luce moltissimi scheletri anomali. A Lisa ed ai suoi colleghi venne assegnato il compito di raccogliere i resti e di metterli dentro delle casse. Vi era anche la presenza di funzionari dello Smithsonian Institute ed agenti dell’FBI.

Ogni giorno quando Lisa e gli altri impiegati del Dipartimento dei Parchi andavano al sito, venivano perquisiti per cercare macchine fotografiche. Allo stesso modo venivano perquisiti quando lasciavano il sito per assicurarsi che non stavano portando via dei manufatti. Erano anche obbligati a firmare “documenti segreti” per accertarsi che non divulgassero mai i particolari della loro partecipazione a questa impresa. Il motivo di queste misure di segretezza proveniva dal fatto che gli scheletri erano di gente che era alta circa 8 piedi. Avevano sei dita su ogni mano e 6 dita su ogni piede. Avevano anche una strana doppia di fila di denti.

Le casse che contenevano i resti recuperati, al termine dei lavori, vennero portate via dai funzionari dello Smithsonian e certamente non si vedranno mai più. Abbastanza stranamente, c’è un rapporto di due crani simili trovati nell’estremo nord della Nuova Zelanda intorno all’inizio del ventesimo secolo. In seguito Lisa ebbe “problemi” burocratici quando provò a tornare a casa in Nuova Zelanda e fu severamente torchiata dai funzionari del governo degli Stati Uniti quando tentò di partire dagli USA.

Una breve risposta al perchè c’è una soppressione di vere prove archeologiche e storiche in Nuova Zelanda è che questa sembra essere dovuta, in parte, alle ambizioni di grandi commerci e delle multinazionali. Usando la legislazione dei “diritti degli indigeni” come leva, grandi quantitativi delle risorse naturali e della ricchezza della Nuova Zelanda vengono estorti dalle mani della popolazione neozelandese. Cadono quindi nelle mani di un piccolo numero di corrotti, le cosiddette guide / rappresentanti “indigeni”, che girano qua e là e vendono i “diritti di sfruttamento” al grande commercio.

La vasta maggioranza della gente Maori della Nuova Zelanda (polinesiani… ufficialmente indicati come indigeni) non trae beneficio da questi massicci “versamenti” finanziari o dall’aquisizione delle risorse “ridistribuite”.

I poderi privati ed i grandi lotti di terra vengono lentamente inghiottiti dal “tribunale di Waitangi ” ed il grande commercio ne è il beneficiario finale. I nostri politici corrotti sono poco più d’un braccio esecutivo delle multinazionali e prendono i loro ordini dalla Banca Mondiale.

Questa è la risposta semplice e superficiale, ma i tentacoli del controllo vanno molto più in profondità. Uno dovrebbe sondare le vecchie e consolidate organizzazioni “controlla-anomalie” per scoprire perchè percepiscono l'”archeologia proibita” come la rappresentazione di un tal pericolo. Può darsi che ci sia un grande elemento di interferenza “religiosa”, in cui quelle grandi organizzazioni, con influenze che raggiungono chissà chi, vedono un pericolo inerente alla storia che narrano a ed al prodotto che promuovono. Non posso capire totalmente questa follia, ma penso che tutti dobbiamo lavorare rapidamente per fotografare e registrare il più possibile le tracce antiche prima che il “grande fratello” le cancelli per sempre.

 

 

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fonte

 

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